“Suicide Journey” è una raccolta che comprende materiale composto dai nostrani True Endless nella formazione “storica”, che vedeva alla voce Astraghon, al basso Soulfucker, alla chitarra M. ed alla batteria Death, prima cioè della dipartita del singer e prima che il sound della band subisse qualche lieve modifica per diventare ancora più cupo ed intricato. I primi due pezzi (“Maramann-Al Demoni D’La Furesta Nera”, cantato in antico dialetto novarese, e “Path Of Flames”) erano stati pensati per un 7” che doveva intitolarsi appunto “Suicide Journey” e che non fu mai pubblicato. Si tratta di due canzoni solide e quadrate, nel tipico stile dei nostri, che riprende in egual misura suggestioni ed influenze riconducibili ai primi Mayhem, Bathory e Carpathian Forest, con qualche sprazzo più folkeggiante e tanta (in)sana violenza iconoclasta. I successivi quattro brani furono inclusi nello split pubblicato in compagnia dei Goat Horns nel 2002. “The Fear Of Northern Sky” è una canzone tiratissima e coinvolgente, caratterizzata da un riffing e da un cantato taglienti come lame di rasoio, sicuramente da annoverare tra i classici del gruppo. Altrettanto valida è la successiva “Necroperversion”, retta da un riff portante granitico e dall’andamento marziale, con un riuscito alternarsi e sovrapporsi tra la voce al vetriolo di Astraghon e quella più cavernosa di M. Meno ispirata e più scolastica è invece la seguente “Heretic Sinner”; piuttosto superflua, infine, la conclusiva outro. Seguono due canzoni tratte da un concerto tenuto dalla band in Milano, caratterizzate dal consueto suono marcio e raw delle esibizioni dal vivo, che accompagnano al finale affidato a “Thy Abyss Speech”, brano oscuro e cadenzato, dal flavour a tratti doomeggiante, che risulta magniloquente nella sua malignità quasi epica e che avrebbe meritato di godere di un suono più pieno e meno confuso. In conclusione questo lavoro parte benissimo e comprende nella sua prima metà ottimi pezzi, per scemare d’intensità nella seconda parte, con diverse canzoni che sembrano essere soltanto dei riempitivi, alcune anche evitabili. Comunque merita più di un ascolto soprattutto da parte di tutti i fans della band novarese.
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