“Nekromysticism – Into The Chasm Of Hell” rappresenta l’ultima testimonianza sulla lunga distanza per i Baal Zebuth, quintetto proveniente dalla Russia, nel quale militavano membri di SS-18 e Misanthropic Art e che si è ora sciolto. Siamo di fronte ad un album di canonico black metal, di quello glaciale e senza fronzoli, che tributa il giusto riconoscimento alla vecchia scuola norvegese e svedese dei primi anni novanta. I nostri badano al sodo e non fanno prigionieri: senza vantare chissà quali pretese, sparano in faccia all’ascoltatore uno dopo l’altro otto brani violentissimi, feroci ed intrisi di una malignità quasi palpabile. L’impatto è devastante anche se la produzione ed i suoni si mantengono grezzi ed approssimativi come si conviene. Non ci sono ovviamente particolari accorgimenti compositivi: la band dimostra in ogni caso di essere a proprio agio non soltanto quando può premere incondizionatamente il piede sull’accelleratore ma anche quando rallenta i tempi lanciandosi in passaggi più marziali intrisi di un’atmosfera morbosa e decadente. Questo disco recupera a piene mani suggestioni ed influenze provenienti da capolavori quali “Lords Of The Nightrealm”, “Heaven Shall Burn… When We Are Gathered” e “Pure Holocaust” e ci offre una quarantina di minuti di unholy black metal vecchio stampo che riesce tuttavia a mantenere ancora intatta la sua carica sacrilega e la sua furia iconoclasta. Da ascoltare, specie se volete fare un salto nel passato.
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