La definizione “satanic black metal” calza a pennello per questa uscita discografica, seconda fatica sulla lunga distanza dei brasiliani Vultos Vociferos, dopo l’esordio del 2005 “Ao Eterno Abismo”. I nostri si rifanno soprattutto ai Mayhem di “De Mysteriis Dom Sathanas” (il riff dell’iniziale “Sacrificio Sangue E Poder” sembra proprio quello di “Funeral Fog”) ed in generale al black metal classico di matrice nordica (Urgehal, primi Marduk e Setherial) o esteuropea (Besatt), con ben poche variazioni sul tema. Benché il gruppo provenga dal Sudamerica il sound è totalmente privo di quell’alone occulto e mistico che caratterizza molte bands originarie di quell’area geografica, e si mantiene invece freddo e scarno, con combinazioni strumentali essenziali e non sempre ispirate. Ad un tappeto sonoro violento ed a soluzioni musicali che puntano tutto sulla velocità d’esecuzione, sulla violenza e sull’impatto devastante, si aggiunge un cantato in uno screaming particolarmente bestiale e furioso, a tratti davvero lacerante, che rappresenta probabilmente l’elemento più riuscito di questo lavoro. I pezzi sono tutti piuttosto simili, senza particolari picchi compositivi, ma l’album si lascia comunque ascoltare con piacere. Se volete trascorrere una quarantina di minuti in preda alla furia del maelstrom, senza ulteriori pretese, qui certamente troverete pane per i vostri denti.
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